Tutti si pentono quando non serve più.
La memoria è un valore fondamentale; non è nostalgia del passato, bensì difesa e salvataggio della vita, senso del presente di ogni esistenza e di ogni valore.
I limiti della nostra immaginazione non sono quelli della realtà.
Una risata slarga e riscalda il cuore, ha la fraternità della preghiera; chi sa ridere di ciò che rispetta e amare ciò di cui ride, incluso in primo luogo se stesso, è un giusto.
Viaggiare insegna lo spaesamento, a sentirsi sempre stranieri nella vita, anche a casa propria, ma essere stranieri fra stranieri è forse l'unico modo di essere veramente fratelli. Per questo la meta del viaggio sono gli uomini.
Imparare a ridere di ciò che si ama e si rispetta e a rispettare e amare con umiltà ciò di cui affettuosamente si ride è una delle più grandi lezioni di amore e di libertà.
Ci si consola oggigiorno non con la penitenza, ma col divertimento. Il pentimento non è più di moda.
L'innocenza è veneranda, ma quanto lo è pure il pentimento!
Molti vedono la virtù più nel pentimento dei falli commessi che nel fatto di evitarli.
Non ho mai vissuto per pentirmi delle cose che ho detto.
L'inizio del pentimento è l'inizio di una nuova vita.
Quando le cose sono ormai successe è inutile pentirsi.
Non mi pento di nulla nella mia vita, eccetto di quello che non ho fatto.
Il pentimento è il fermo proposito di non lasciare tracce la prossima volta.
Ciò che ci consola al giorno d'oggi non è il pentimento, ma il piacere. Il pentimento è completamente fuori moda.