La realtà c'è, è là, inconfutabile.
Guardato duramente in faccia il conflitto può essere superato.
Nell'atmosfera di umiliazione pullulano i risentimenti.
La scienza oggi ha molto da dire, molti baracconi da sbaraccare.
Fare il proprio dovere, non esagerare, opporre la pazienza all'angoscia della storia e della vita.
La scienza ha indirettamente una grande funzione morale, perché insegna a distinguere i fatti dai valori, a non confondere le diverse sfere di competenza. Questa chiarezza, questa corretta grammatica e sintassi del pensiero sono la premessa per non imbrogliare e non essere imbrogliati.
Onestamente, la realtà cosa può fare? È un po' come quando vai a vedere il film del tuo libro preferito: una delusione.
L'aforisma è genio e vendetta e anche una sottile resa alla realtà biblica.
La realtà è quella cosa che, anche se smetti di crederci, non svanisce.
La realtà va inventata.
La performance non è un'illusionistica copia della realtà, nè la sua imitazione. Non è una serie di convenzioni accettate come un gioco di ruolo, recitato in una seperata realtà teatrale. L'attore non recita, non imita, o pretende. Egli è se stesso.
E' meglio un giorno solo da ricordare, che ricadere in una nuova realtà sempre identica.
L'uomo ama idealizzare, ma quando il sogno diviene realtà scatta l'indifferenza.
La realtà distrugge la purezza e il piacere dello slancio.
Si può chiudere un occhio sulla realtà, ma non sui ricordi.
La fantasia umana è immensamente più povera della realtà.