In politica la gente ti concede quello che credi di meritare e ti nega quello che pensa che tu voglia.
L'uomo politico è fatto per fare la storia, e per essere annientato da essa.
L'appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto. La politica deve essere fatta con le mani pulite.
Certe volte penso a cosa sarebbe accaduto se i social network fossero esistiti al tempo in cui Togliatti decise l'amnistia per i fascisti o quando Berlinguer ebbe il coraggio di sostenere che si stava meglio sotto l'ombrello della Nato che sotto quello del patto di Varsavia.
Molte delle discussioni alle quali partecipo mancano in qualche modo di impressionare, sapendo il fatto che né io né il mio avversario sappiamo di cosa stiamo parlando.
Tutto il mondo ha bisogno di un partito politico il cui programma sia quello di opporsi alla stupidità degli altri partiti.
Sulla politica ho sensazioni molto personali, ma ho deciso di non dedicarmici perché già faccio cabaret.
Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono felice l'uomo. L'individuo, che a prima vista è l'essere più impotente di fronte alle proporzioni dei meccanismi che governano la vita politica, ne è invece il protagonista necessario.
Non c'è futuro per l'Italia senza rigenerazione della politica e della fiducia nella politica.
La politica deve diventare anch'essa mitopoietica, inventare con urgenza parole simbolo capaci di emozionare e unificare.
L'arte della guerra, considerata dal suo punto di vista più elevato, si cambia in politica.