L'ideale deve, come l'albero, aver nella terra lo sue radici.
So due cialtroni s'accapigliano, non bisogna cercare quale dei due abbia più ragione, ma quale dei due ha meno torto.
Il più sicuro rimedio ai mali della vita sarà pur sempre la forza ponderata dell'animo.
Il vizio non può credere alla virtù per quella ragion medesima per cui la vigliaccheria non può credere all'eroismo.
Chi, sia pure un'unica volta, amò e fu amato davvero, non deve, per miserabile che sia stata poi la sua vita, troppo maledire il destino.
Non si dà malvagità senza qualche parto d'imbecillità.
Idealista. Uno che, notando che una rosa odora meglio d'un cavolo, ne conclude che se ne possa cavare una minestra migliore.
Sono più le persone disposte a morire per degli ideali, che quelle disposte a vivere per essi.
La destra è sempre fattuale, la sinistra sempre ideale, un ideale che spetta sempre agli altri rispettare e applicare.
Chi ha contemplato l'ideale di un altro, ne è il giudice inesorabile e per così dire la cattiva coscienza.
Un ideale nella vita è indispensabile. Ci vuole una fede, uno scopo. Così si dice. È un modo di alludere all'orrore che si prova davanti al puro fatto di esistere.
Vi sono due generi di idealisti. Quelli che idealizzano la realtà, e quelli, più rari, che convertono in realtà l'ideale.
Nei periodi di grandi traversie ci si accorge con stupore che sono di più le persone capaci di morire per degli ideali che quelle disposte a vivere per essi.
L'idealista cammina in punta di piedi, il materialista sui talloni.
Un idealista è incorreggibile: se è allontanato dal suo paradiso farà un ideale del suo inferno.
L'ideale è la sola cosa che noi conosciamo con esattezza. È solo grazie all'ideale, che noi conosciamo qualsiasi cosa e pertanto solo l'ideale può guidarci come individui e come umanità, nella nostra esistenza.