Le parole sono come le foglie, dove abbondano raramente nascondono un frutto.
I pazzi ammirano, i savi approvano.
L'ordine è la prima legge del cielo.
È per il nostro senno come per i nostri orologi: nessuno funziona come un altro, eppure ognuno crede al suo.
Perché l'uomo non ha una visione microscopica? Per questa semplice ragione, ch'Egli non è una mosca.
È l'istruzione che forma la mente comune, / Come si piega il ramo, così s'inclina l'albero.
Nelle parole c'è qualcosa d'impudico.
Certo, le parole non sono azioni; ma qualche volta una buona parola vale quanto una buona azione.
La parola è un bel dono; ma non rende la ricchezza del nostro interno; è un riflesso smorto e tiepidissimo del sentimento, e sta alla sensazione come un sole dipinto al sole della natura.
Probabilmente ci sono parole che sono rivolte esattamente alla nostra condizione e che, se potessimo veramente udirle e capirle, sarebbero, per la nostra vita, più salutari del mattino o della primavera; e forse ci farebbero vedere le cose sotto una diversa luce.
Le buone parole valgono molto e costano poco.
La parola non può cambiare le cose ma almeno ci prova.
Le parole volano gli scritti anche.
Le parole non sono mai pazze... è la sintassi che è pazza.
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l'anima messa a nudo.
Sembra che la parola sia la sola predestinazione dell'uomo e che egli non sia stato creato che per nutrire dei pensieri, come l'albero i suoi frutti.