Ci si può drogare di cose buone... E una di queste è certamente lo sport.
Questa è la chiave. Lo dico ai giovani che vogliono avventurarsi nello sport: se vuoi diventare numero uno per i soldi o le veline non ce la farai mai, forse ce la farai se lo fai per divertirti.
Per i tifosi di pallone il calcio è più di uno sport, lo vivono in maniera più intensa, sembra più una religione.
Nei sport di squadra bisogna sempre sacrificare qualcosa.
L'erba è una superficie che sarebbe già sparita dal tennis se non fosse stata tenuta in vita da Wimbledon, ma è anche la più onesta nei confronti del talento. Sulla terra si può vincere con la pazienza e con la corsa, sul cemento con la violenza, sui prati ci vuole molto di più.
Lo spirito umano sublima gli impulsi che contrasta; una sana vita sessuale attenua il desiderio per altri sport.
A dire la verità non mi interessa molto al di fuori di politica e sport.
Tu vai in campo e bastona tutto quello che vedi passare. Se tocchi anche il pallone, pazienza.
Praticare uno sport non deve fondarsi sull'idea del successo, bensì sull'idea di dare il meglio di sé.
Nello sport gli allenamenti, salvo imprevisti, corrispondono ai risultati. Facendo il modello le variabili sono tante, magari la tua immagine dipende anche dall'aver dormito male per un mal di pancia.
C'è un circolo virtuoso nello sport: più ti diverti più ti alleni; più ti alleni più migliori; più migliori più ti diverti.
Una volta lo sport era diverso e noi non eravamo solo gli ingranaggi di una macchina di immensi interessi economici, politici, industriali, di immagini.