Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza.
Il dubbio parziale e accidentale limita la scienza: il dubbio universale e necessario la nega.
La vecchiaia è l'età della discrezione.
Si racconta che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi; ma, in primo luogo, era molto affaticato: secondariamente aveva già date tutte le disposizioni necessarie, e stabilito ciò che dovesse fare, la mattina.
Un povero ci vuol poco a farlo comparir birbone.
Il raziocinio è un lume che uno può accendere quando vuole obbligar gli altri a vedere, e può soffiarci sopra, quando non vuol più veder lui.
Nell'universale miseria della condizione umana, e nell'infinita vanità di ogni suo diletto e vantaggio, la gloria è giudicata dalla miglior parte degli uomini il maggior bene che sia concesso ai mortali, e il più degno oggetto che questi possano proporre alle cure e alle azioni loro.
Osù, figli della Patria, Il giorno della gloria è arrivato!
Gloria non di virtù figlia a che vale?
La nostra gloria maggiore non consiste nel non sbagliare, ma nel risollevarsi ogni volta che cadiamo.
La gloria si concede solamente a quelli che l'hanno sempre sognata.
L'azione è tutto, la gloria niente.
Non cerco, non voglio la gloria di questo mondo; l'aspetto molto grande nell'altro.
Le vane e transitorie scene di grandezza umana non sono degne di un pensiero serio.
Santifichiamoci e glorifichiamo il Signore.
La gloria del mondo è transitoria. E non è certo la gloria a fornirci la misura della nostra vita, ma piuttosto la scelta di seguire la nostra leggenda personale, di credere nelle nostre utopie e di lottare per esse.