Avremmo bisogno di tre vite: una per sbagliare, una per correggere gli errori, una per riassaporare il tutto.
La vita non pensa che a riposarsi il più possibile in attesa della morte. La vita pensa solo a morire.
La vita, nel bene e nel male, è imprevedibile e talora afugge ai calcoli e alle proiezioni matematiche.
Nella vita le cose capitano a casaccio, e così devono capitare in un romanzo; esse non conducono ad alcuna crisi risolutiva - che è un oltraggio alla legge delle probabilità - continuano ad accadere e basta.
La temperanza ed il coraggio, virtù senza le quali la vita è solo un vergognoso delirio.
Nella vita accade come nel gioco degli scacchi: noi abbozziamo un piano, ma esso è condizionato da ciò che si compiacerà di fare nel gioco degli scacchi l'avversario, nella vita il destino.
La vita non smette di essere divertente quando la gente muore più di quanto non smetta di essere seria quando la gente ride.
La vita riceve gl'impulsi dal bisogno e dall'illusione: cessati questi, essa rivelasi quel ch'è, vuota ed incomportabile.
La maggior parte della nostra vita la passiamo ad aspettare o a ricordare e mentre lo facciamo non siamo né tristi né felici; sembriamo tristi, ma semplicemente siamo lontani.
Ciò che importa è la vita, non l'aver vissuto.
Nella vita, se uno vuol capire, capire sul serio come stanno le cose di questo mondo, deve morire almeno una volta.