Coloro che non furono mai sventurati, non sono degni della loro felicità.
La noia proviene o da debolissima coscienza dell'esistenza nostra, per cui non ci sentiamo capaci di agire, o da coscienza eccessiva, per cui vediamo di non poter agire quanto vorremmo.
Se non vi fossero leggi protettive di coloro che per arricchire col sudore e col pianto de' proprj concittadini li sospingono al bisogno e al delitto, sarebbero poi sì necessarie le prigioni e i carnefici?
Che è mai l'uomo? Il coraggio fu sempre dominatore dell'universo perché tutto è debolezza e paura.
La volontà forte e la nullità di potere in chi sente una passione politica lo fanno sciaguratissimo dentro di sè: e se non tace, lo fanno parere ridicolo al mondo; si fa la figura di paladino da romanzo e d'innamorato impotente della propria città.
Credo che quando morirò il mio corpo si decomporrà, e nulla del mio io sopravviverà. La felicità non è meno vera solo perché finisce, e nemmeno il pensiero e l'amore perdono valore perché non sono eterni.
La felicità è un oblìo che dura una settimana.
Badiamo a essere felici e a vivere secondo le nostre possibilità, anche se per farlo dobbiamo prendere dei soldi a prestito.
Via via che scompaiono coloro che abbiamo amato diminuiscono le ragioni di conquistare una felicità che non possiamo più gustare insieme.
La felicità o infelicità non si misura dall'esterno, ma dall'interno.
La felicità vera è nel riposo e non nel trambusto.
Non è possibile vivere felicemente senza anche vivere saggiamente, bene e giustamente; né saggiamente e bene e giustamente senza anche vivere felicemente. A chi manchi ciò da cui deriva la possibilità di vivere saggiamente, bene, giustamente, manca anche la possibilità di una vita felice.
La felicità son tutti quegli incontri, brevi o meno, che ti danno un'emozione. E' tutto questo che fa la vita.
Mostratemi un uomo felice, e io vi mostrerò la presunzione, l'egoismo, la malignità, a meno che non sia la totale ignoranza.
L'idoneità fisica è il primo requisito della felicità.