Non puoi sfuggire al destino, puoi solo vincerlo.
Innanzi tutto è più facile respingere il male che governarlo, non accoglierlo che moderarlo una volta accolto, perché, quando si è insediato da padrone in un animo, diventa più forte di chi dovrebbe governarlo e non si lascia troncare ne rimpicciolire.
I piccoli delitti vengono puniti, quelli grandi portati in trionfo.
Nessun male è grande se è l'ultimo.
Gli infelici credono facilmente in ciò che desiderano molto.
Se volete evitare il timore, pensate che bisogna temere ogni cosa.
In qualsiasi momento della vita si può prendere in mano le redini e cambiare il proprio destino.
Pensate a quelle signore che si preparano all'ultimo giorno della loro vita tessendo cuscini da toilette per tema di tradire un interesse troppo vivo nel loro destino: quasi si potesse uccidere il tempo senza ferire l'eternità.
Il destino di molti uomini dipese dall'esserci stata o non esserci stata una biblioteca nella loro casa paterna.
Il nostro destino esercita la sua influenza su di noi anche quando non ne abbiamo appresa la natura: il nostro futuro detta le leggi del nostro oggi.
Il destino, quando apre una porta, ne chiude un'altra. Dati certi passi avanti, non è possibile tornare indietro.
L'amara scoperta che Dio non esiste ha ucciso la parola destino. Ma negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia.
Fermezza di fronte al destino, grazia nella sofferenza, non vuol dire semplicemente subire: è un'azione attiva, un trionfo positivo.
Il destino è semplicemente la forma accelerata del tempo.
E chissà se alla fine il destino di Romeo non era quello di essere un cornuto!