I santi sono uomini mancati.
Le donne degli altri mi piacciono finché restano degli altri.
L'appetito non vien mangiando, ma vedendo mangiare gli altri.
Spesso, la gelosia non è che un presentimento.
L'uomo è un condannato a morte che ha la fortuna d'ignorare la data della propria esecuzione.
C'è un successo che si fonda sul merito e uno sulla fortuna. Il primo dura di più; il secondo costa di meno.
Il mondo ha bisogno di santi che abbiano genio come una città dove infierisce la peste ha bisogno di medici.
Il santo piange, ed è umano. Dio tace. Per questo possiamo amare il santo ma non possiamo amare Dio.
Santi si può diventare soltanto attraverso la sventura; perciò i santi antichi si precipitavano da sé nella sventura.
Hanno detto che la santità di una persona si commisura dallo spessore delle attese. Forse è vero.
Non si nasce santi; lo si diventa con molte tribolazioni e dolori.
Tutti gli uomini sono santi, se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni.
Dio ha voluto creare i grandi Santi, che possono essere paragonati ai gigli ed alle rose; ma ne ha creati anche di più piccoli, e questi si debbono contentare d'essere margherite o violette, destinate a rallegrar lo sguardo del Signore quand'egli si degna d'abbassarlo.
I santi non sono nati, ma si sono fatti santi.
Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare un lebbroso sulla bocca, ma fare la volontà di Dio, con prontezza, si tratti di restare al nostro posto, o di salire più alto.