Solo sognare è vivere. E alle soglie dei sogni ride sempre la Speranza.
L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini.
L'ansia di bruciare la propria vita e di essere qualcuno fuori dal gregge rende le giovinezze impazienti di raggiungere un traguardo di piacere, di denaro e di orgoglio.
È vero saggio chi, nella sua vecchiezza, sa risalire il fiume e guardare le ninfee, senza pungersi alle spine dei desideri rimasti sulle rive.
La strada è lunga e verso sera ti parrà di aver sognato la vita. Ma la stanchezza e le ferite ti diranno che avrai proprio vissuto.
Per esempio, non vi è dubbio che i simbolismi arcaici, che ricorrono di frequente nelle fantasie e nei sogni, sono elementi collettivi.
Il sogno di uno solo è l'illusione, l'apparenza; il sogno di due è già la verità, la realtà. Che cos'è il mondo reale se non il sogno di tutti, il sogno comune?
Dai sogni si ricavano molte cose. Ma dobbiamo anche ammettere che sono soltanto frammenti della nostra attività psichica notturna.
I sogni non svaniscono, finché le persone non li abbandonano.
Guai a sognare: il momento di coscienza che accompagna il risveglio è la sofferenza più acuta.
L'unica maniera per realizzare i propri sogni è svegliarsi.
Non agogno che la virtù del sogno: l'inconsapevolezza.
Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace!
Un sogno è come un libro sacro, e molti di questi non sono altro che sogni.
Chi sogna è staccato dal mondo della coscienza vigile.