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La battuta di spirito è in un certo senso il contributo pagato dalla comicità alla sfera dell'inconscio.
Il desiderio di dormire dev'essere ogni volta incluso tra i motivi della formazione del sogno e ogni sogno riuscito è un appagamento di questo desiderio.
Se si esige che tutto ciò che accade nella psiche debba per forza esser noto alla coscienza, si avanza in effetti una pretesa insostenibile.
Nella nostra vita mentale i processi consci costituiscono solo una piccola parte.
L'effetto di un motto di spirito nasce dalla confusione seguita dall'illuminazione.
Il desiderio di dormire [...] dev'essere ogni volta incluso tra i motivi della formazione del sogno e ogni sogno riuscito è un appagamento di questo desiderio.
Il sogno viene definito come l'attività psichica dell'uomo dormiente, nella misura in cui dorme.
I sogni molto frequentemente esprimono ricordi e conoscenze che il soggetto da sveglio è ignaro di possedere.
Colui che soffre di coazioni e proibizioni si comporta come se soggiacesse a una coscienza di colpa di cui tuttavia non sa nulla, a una coscienza di colpa, dunque, che dobbiamo definire inconscia, nonostante l'apparente contraddizione di termini.
Non credo che i nostri successi terapeutici possano competere con quelli di Lourdes; le persone che credono ai miracoli della Santa Vergine sono molto più numerose di quelle che credono all'esistenza dell'inconscio.
Come possiamo arrivare a conoscere l'inconscio? Naturalmente lo conosciamo soltanto in una forma conscia, dopo che si è trasformato o tradotto in qualcosa di conscio.
L'inconscio è un particolare regno della psiche con impulsi di desiderio propri, con una propria forma espressiva e con propri caratteristici meccanismi psichici che non vigono altrove.
L'attrattiva del bambino poggia in buona parte sul suo narcisismo, sulla sua autosufficienza e inaccessibilità, al pari del fascino di alcune bestie che sembrano non occuparsi di noi, come i gatti e i grandi animali da preda.
Quando non è fine a sé stesso, cioè non è innocente, il motto è subordinato a due sole tendenze, che a loro volta possono essere viste come unitarie: esso è o un motto ostile (al servizio dell'aggressione, della satira, della difesa) o un motto osceno (al servizio della denudazione).
Ogni motto richiede un proprio pubblico, e ridere degli stessi motti è prova di una vasta concordanza psichica.
Si ricorre al motto tendenzioso con speciale predilezione per poter aggredire e criticare persone altolocate che pretendono di esercitare un'autorità. In questi casi il motto è una ribellione contro questa autorità, una liberazione dall'oppressione che essa esercita.
La religione è un'illusione, e deriva la sua forza dal fatto che corrisponde ai nostri desideri istintuali.
L'uomo primordiale stava meglio perché ignorava qualsiasi restrizione pulsionale. In compenso la sua sicurezza di godere a lungo di tale felicità era molto esigua. L'uomo civile ha barattato una parte della sua felicità per un po' di sicurezza.
La folla psicologica è un'entità provvisoria composta da elementi eterogenei, momentaneamente congiunti, proprio nello stesso modo in cui le cellule di un corpo vivente formano con la loro unione un nuovo essere che presenta caratteri molto diversi da quelli di ciascuna di esse.
Due sono le caratteristiche umane molto diffuse cui va addebitato il fatto che gli ordinamenti civili possono essere mantenuti solo tramite una certa misura di coercizione: gli uomini non amano spontaneamente il lavoro e le argomentazioni non possono nulla contro le loro passioni.