Prima Danza. Dopo pensa. E' l'ordine naturale delle cose.
Le lacrime del mondo sono immutabili. Non appena qualcuno si mette a piangere, un altro, chi sa dove, smette.
La vita, si direbbe, è fatta di recidive e anche la morte dev'essere una specie di recidiva.
Solo sedendo e riposando l'anima diventa saggia.
Tutti siamo nati matti. Qualcuno lo rimane.
Niente è più reale del niente.
Danzare sembra affascinante, semplice, incantevole. Ma il cammino verso il paradiso della realizzazione non è meno complesso di tutti gli altri. C'è una fatica così grande che il corpo grida, persino nel sonno. Ci sono momenti di completa frustrazione, ci sono piccole morti quotidiane...
Ogni uomo dovrebbe danzare, per tutta la vita. Non essere ballerino, ma danzare.
Con le vesti ondeggianti e iridescenti, anche quando cammina si direbbe che danzi.
La danza, in misura maggiore delle altre attività artistiche dell'uomo, concede questa sensazione "estrema del possibile.
Ho iniziato gli studi di danza tardi, all'età di quattordici anni, e per questo ho fatto molti sacrifici per raggiungere il livello dei miei compagni di scuola.
Vegnirò mo' a quelli balli et bassedançe che son fora dal vulgo fabricati per sale signorile, e da esser sol dançati per degnissime Madonne et non plebeie.
Il balletto è un'arte severamente tradizionalista quanto stupefacentemente viva e proiettata nel futuro.
Ci sono momenti in cui la semplice dignità di un movimento può sostituire degnamente una montagna di parole.
La cosa più nobile dell'arte è il nudo. Questa verità viene riconosciuta da tutti e seguita da ogni pittore, scultore o poeta: solamente la danzatrice l'ha dimenticata, proprio colei che più dovrebbe tenerne conto, in quanto lo strumento della sua arte è lo stesso corpo umano.
La danza è una delle forme più perfette di comunicazione con l'intelligenza infinita"