O sei innamorato, o non lo sei. E' come la morte... o sei morto, o non lo sei: non è che uno è troppo morto! Non c'è troppo amore, l'amore è lì, non si può andare oltre un certo limite e quando ci arrivi, a questo limite, è per l'eternità.
— Roberto Benigni
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La nostra interpretazione
Roberto Benigni evoca la profondità e l'estrema intensità dell’amore attraverso una metafora potenzialmente radicale che lo confronta con il fenomeno della morte. Secondo lui, come non esiste un grado di mortalità intermedio tra vita ed estinzione assolutamente definitiva (non si è soltanto 'troppo' vivi o moribondi), così l'amore ha una sua rigidità binaria: sei innamorato in maniera indiscutibile, senza sfumature di grigi. Questa visione suggerisce che quando la passione amatoria raggiunge il suo vertice irrazionale e assoluto (come se fosse destinata a durare per l'eternità), si trasforma non solo in una presenza costante nella vita, ma anche nel simbolo di un legame profondo indipendente dal tempo. L'amore vero secondo Benigni è quindi uno stato estremo e definitivo che esclude i compromessi intermedi.
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