Sognare la vita, vivere un sogno, cantare per non vivere niente.
E quando la tua mente prende il volo ti accorgi che sei rimasto solo.
Il cavallo con più rabbia galoppava fuori porta e lasciava il suo ricordo nella nebbia, le persiane ormai serrate inventavano la notte, solo il fiume vomitava i suoi rifiuti.
Non rimane che gente assurda con le loro facili soluzioni, nei loro occhi c'è un cannone, e un elisir di riflessione.
Chi vive col padre, chi fa la rapina, chi sposa la Gina, chi ha rotto con tutti, chi vince a Merano, chi cerca il petrolio, chi dipinge ad olio, chi chiede un lavoro...
Mi sia consentito dire, il nostro è un partito serio, disponibile al confronto.
Mio miele, ti dono corone di fiori e questo canto; il canto è per te, le corone per il tuo genio, o Crizia...
Sono 53 anni che mi guadagno il pane cantando, ma confesso di essere stanco. Mi piacerebbe andare in pensione e, magari trasferirmi in Brasile, con il mio pappagallo che vive con me da 37 anni.
I cigni cantano prima di morire; non sarebbe un brutto affare se certa gente morisse prima di cantare.
Gli uomini sfogano le grandi passioni dando nel canto, come si sperimenta ne'sommamente addolorati ed allegri.
La tecnica vocale è una ed una soltanto. Le altre non sono tecniche, sono metodi di canto sbagliati.
Se non ti levi dal mio alluce finisci a cantare da castrato in qualche avanspettacolo.
Io voglio cantare come cantano gli uccelli senza preoccuparmi di chi ascolta o di cosa pensi.
Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose si fa un po' meno presto a convincersi che sia così.
A me piacciono gli anfratti bui delle osterie dormienti, dove la gente culmina nell'eccesso del canto, a me piacciono le cose bestemmiate e leggere, e i calici di vino profondi, dove la mente esulta, livello di magico pensiero.
Ho iniziato a cantare quando ho cominciato a parlare. Parlavo e cantavo. Mi pettinavo e cantavo. A cinque, sei anni aprivo la porta di casa e, se lì davanti c'era un gruppo di ragazzini, io mi mettevo a cantare.