Nessun artista è mai morboso. L'artista può esprimere qualsiasi cosa.
Curioso: le donne insignificanti sono sempre gelose dei loro mariti, le belle non lo sono mai. Sono sempre così occupate a essere gelose dei mariti delle altre.
La società si avvale del diritto di infliggere terribili punizioni all'individuo, ma ha anche il vizio supremo della superficialità e non riesce a comprendere ciò che ha fatto.
La cronaca è letteratura sotto pressione.
Il buono ha avuto fortuna e il cattivo è finito male. Ecco che cosa si intende con la parola "fiction".
Dov'è il dolore, là il suolo è sacro.
La dignità dell'artista sta nel suo dovere di tener vivo il senso di meraviglia nel mondo.
L'individuo, il grande artista, quando viene, adopera tutto ciò che si è scoperto o conosciuto nella sua arte fino a quel momento e poi va oltre ciò che è stato fatto e conosciuto e crea qualcosa di suo.
L'artista non desidera mai dimostrare una qualsiasi cosa.
Nessun artista ha intenti morali. In un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico.
Ogni produzione di un artista potrebbe essere l'espressione di una avventura della sua anima.
Il vizio e la virtù non sono per l'artista che la materia prima della sua arte.
Il tocco supremo dell'artista - sapere quando fermarsi.
Prediligo gli artisti che sono al culmine delle loro capacità espressive, a prescindere dal fatto che questo corrisponda a un successo popolare.
È iscritta nell'animo umano la chiamata all'immortalità. Essa è iscritta nell'animo dell'artista, quando con l'opera del proprio talento, del suo genio, cerca di superare il limite del transuente e della morte.
I dati della vita non contano per l'artista, non sono per lui che un'occasione di mettere a nudo il suo genio.