Non gliene fregava molto di nulla, e questo gli avrebbe garantito una lunga esistenza senza depressione.— Nick Hornby
Non gliene fregava molto di nulla, e questo gli avrebbe garantito una lunga esistenza senza depressione.
Ci illudiamo di poter avere altre relazioni e di trovarci poi ad affrontare soltanto il problema della rimozione, così diventiamo infelici, prendiamo il Prozac e poi divorziamo e moriamo soli.
Un giorno, magari non nelle prossime settimane, ma di certo in un futuro possibile, qualcuno sarà in grado di rivolgersi a me senza infilare la parola «stronzo» in qualche punto della frase.
Con lo sport non puoi sognare come puoi fare se scrivi, se reciti, se dipingi o se fai carriera come dirigente: l'ho capito a undici anni che non avrei mai giocato per l'Arsenal. Undici anni sono davvero pochi per scoprire una così amara verità.
La notte di Capodanno, in cima a un palazzo di Londra, si incontrano per caso quattro sconosciuti.
Vorrei che la mia vita fosse come una canzone di Bruce Springsteen. Almeno per una volta.
Sono solo un pagliaccio depresso esattamente come chiunque altro.
Quando le donne sono depresse, mangiano o vanno a fare shopping. Gli uomini invadono un altro paese. È un modo di pensare completamente diverso.
Un po' di oscenità aiuta a vincere la depressione. Certe risate, provocate da vecchie storie che le donne si raccontano, rimescolano la libido, riattizzano il fuoco dell'interesse alla vita.
Sento che la gente ha bisogno di essere stimolata dalla poesia per uscire da una depressione che l'attanaglia e ne inibisce le possibilità.
L'orrenda certezza di aver per tutta la vita ingannato me stesso pensando sempre che ci fosse qualcos'altro da fare perché lo spettacolo continuasse mentre in realtà sono solo un pagliaccio depresso esattamente come chiunque altro.
Durante la Grande Depressione del '29 in Central Park i piccioni portavano le briciole di pane ai passanti.
Noi abbiamo il privilegio di poter essere immediatamente utili. Ma in Italia ci sono decine di migliaia di persone che rendono possibile tutto ciò, non solo sostenendoci economicamente, ma anche, come mi dicono da Milano quando mi sentono depresso, "circondandoci di affetto".
Essere depressi è un'abitudine; essere felici è un'abitudine; e la scelta spetta a te.
È davvero deprimente constatare che il pubblico preferisce un lavoro brutto.
Quando sento che mi prende la depressione, torno a Firenze a guardare la cupola del Brunelleschi: se il genio dell'uomo è arrivato a tanto, allora anche io posso e devo provare a creare, agire, vivere.