Tiene in sé la pittura forza divina.
Per questo assai si può persuadere al pittore che 'l bianco e 'l nero non sono veri colori, ma sono alterazione degli altri colori, però che il pittore truova cosa niuna con la quale egli ripresenti l'ultimo lustro de' lumi, altro che il bianco, e così solo il nero a dimostrare le tenebre.
Il molto crebbe di più pochi.
Cosa qual si sia, ove tu la cerchi e ami, non t'è più facile ad averla e ottenerla, che la virtù.
Tiene in sé la pittura forza divina non solo quanto si dice dell'amicizia, quale fa gli uomini assenti essere presenti, ma più i morti dopo molti secoli essere quasi vivi, tale che con molta ammirazione dell'artefice e con molta voluttà si riconoscono.
Per fare una discordia, vi bisogna due. A perseverare in concordia, basta che uno de' due sia savio.
Molte persone che pretendono di amare la pittura a malapena amano guardare i disegni.
Non so disegnare, non so dipingere e non so scolpire. Le mie cose non le tocco proprio. È il vuoto che mi concentra e mi dà delle idee.
Non voglio fare il regista. Credo che la pittura sia molto più eccitante e profonda.
La pittura è un'arte essenzialmente concreta e può consistere soltanto nella rappresentazione delle cose reali ed esistenti.
Per me la pittura è un'azione drammatica durante la quale la realtà si trova disintegrata.
Io credo in Michelangelo, Velasquez, e Rembrandt; nel potere del disegno, nel mistero del colore, nella redenzione di tutte le cose per mezzo della sempiterna bellezza, e al messaggio dell'Arte che ha reso quelle mani benedette.Amen. Amen.
Renoir è un ragazzo senza alcun talento. Ditegli, per favore, di smettere di dipingere.
La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto.
Quel pittore che non dubita poco acquista. Quando l'opera supera il giudizio dell'operatore, esso operante poco acquista. E quando il giudizio supera l'opera, essa opera mai finisce di migliorare, se l'avarizia non l'impedisce.
La bellezza femminile, che è un'inesistenza per il vero artista figurativo, fu e sarà sempre la prima essenziale rovina della pittura.