È il nostro segreto: garbo e gentilezza!
La mente è un suo proprio luogo e in se stessa può fare un paradiso dall'inferno o un inferno dal paradiso.
La pace ha le sue vittorie, non meno celebri di quelle della guerra.
Così addio speranza, e con la speranza, paura addio, Addio rimorso: ogni bene a me è perduto: Male, sii tu il mio bene.
Chi ha prevalso sul proprio nemico soltanto con la forza, lo ha vinto soltanto a metà.
Forse Dio ha lanciato i dadi una volta di troppo e così ci ha fregati tutti.
Dove c'è musica di devozione, Dio è sempre a portata di mano con la sua presenza gentile.
Le persone che conoscono il dolore sono più disposte ad essere gentili con gli altri, e questo non è segno di debolezza.
Un gentiluomo è colui che non colpirebbe mai una donna senza togliersi il cappello.
Visconti era generoso, sensibile, educato, tenero, ma mai «gentile». Tutto, in lui, era valutato in base al criterio dell'eleganza. La gentilezza non era elegante. A suo parere, solo la cattiveria lo era. Poteva divertirsi con chiunque come fa il gatto con il topo.
Sii un arcobaleno nella nuvola di qualcun altro.
Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre.
Abbiamo due orecchie e una bocca per poter ascoltare il doppio di quanto diciamo.
Le parole gentili sono brevi e facili da dire, ma la loro eco è eterna.
Si sempre un po' più gentile del necessario.
Se non possiamo essere intelligenti, possiamo sempre essere gentili.