Combattere per la pace è come fare l'amore per la verginità.
Quando sono andato a scuola, mi hanno chiesto cosa volessi diventare da grande. Ho risposto "felice". Mi dissero che non avevo capito l'esercizio e io risposi che loro non avevano capito la vita.
Preferisco le idee agli ideali.
L'amore è una promessa, l'amore è un ricordo, una volta donato non può essere dimenticato, non può mai scomparire.
Se l'arte servisse a redimere l'uomo, lo potrebbe fare solo riscattandolo dalle responsabilità della vita, restituendogli un'inaspettata fanciullezza.
Non hai bisogno di nessuno per dirti chi sei o quello che sei. Sei quello che sei!
Lo stato di pace tra gli uomini, che vivono gli uni a fianco degli altri, non è uno stato naturale, il quale è piuttosto uno stato di guerra.
Pace: uno stato provvisorio che non lascia presagire niente di buono.
Se vogliono la pace, le nazioni dovrebbero evitare le punture di spillo che precedono i colpi di cannone.
C'è una forza di attrazione da parte dei comportamenti giusti e pacifici, anche se di pochi.
La pace è più importante di ogni giustizia; e la pace non fu fatta per amore della giustizia, ma la giustizia per amor della pace.
La vittoria non porta mai alla pace, mai. Ho esaminato, con i miei studenti, più di 8.000 trattati di pace che esistono nel mondo, e ritengo di poter affermare come dato empirico che la vittoria non porta mai alla pace. L'idea che ci possa essere una guerra che fa terminare la guerra non regge.
Non è una colpa desiderare un attimo di pace almeno al tramonto della vita.
Se metti su una bilancia da una parte i vantaggi e dall'altra gli svantaggi, ti accorgi che una pace iniqua è molto meglio di una guerra equa.
Il mio pacifismo è un sentimento istintivo, un sentimento che mi abita perché l'omicidio è ripugnante. Non nasce da una teoria intellettualistica, ma da un profondo orrore per ogni forma di odio e di crudeltà.
Migliore e più sicura è una pace certa di una vittoria solo sperata.