Non parlare mai di pace e di amore: un Uomo ci ha provato e lo hanno crocefisso.
Se tu fossi una lacrima io non piangerei per paura di perderti.
Non piangere su un amore finito. Piangi, invece, su un amore dimenticato perché solo allora sarà veramente finito.
Penso a me stesso come a un essere umano intelligente e sensibile, ma con l'anima di un pagliaccio, che mi costringe a distruggere tutto nel momento più importante.
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi è triste e vorrebbe vivere ma sa di dover morire.
Solo quando i sogni vanno persi come lacrime nella pioggia è arrivato il momento di morire.
Oggi io penso che, se non altro per il fatto che Auschwitz è esistito, nessuno dovrebbe ai nostri giorni parlare di Provvidenza: ma è certo che in quell'ora il ricordo dei salvamenti biblici nelle avversità estreme passò come un vento per tutti gli animi.
Il pensiero s'impernia sulla definizione delle parole.
Colui che potendo dire una cosa in dieci parole ne impiega dodici, io lo ritengo capace delle peggiori azioni.
La parola è un'ala del silenzio.
Poesia potrebbe anche definirsi: la fiducia di parlare a sé stessi.
Amo molto parlare di niente. É l'unico argomento di cui so tutto.
La parola è un bel dono; ma non rende la ricchezza del nostro interno; è un riflesso smorto e tiepidissimo del sentimento, e sta alla sensazione come un sole dipinto al sole della natura.
Non basta parlare per avere la coscienza a posto: noi abbiamo un limite, noi siamo dei politici e la cosa più appropriata e garantita che noi possiamo fare è di lasciare libero corso alla giustizia.
Vi è solo una cosa peggiore al mondo del far parlare di sé. E' il non far parlare di sé.
Le persone che continuano a parlare di questioni di poca importanza probabilmente hanno qualche problema nel loro animo. Ripetono all'infinito le stesse cose per essere elusive e per nascondere le loro difficoltà. Ascoltarle fa sorgere dubbi nel cuore.