L'affermazione costante di credere è un indizio di paura.— Jiddu Krishnamurti
L'affermazione costante di credere è un indizio di paura.
La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri.
Quando parliamo di comprensione, sicuramente essa prende posto solo quando la mente ascolta completamente - essendo la mente il tuo cuore, i tuoi nervi, le tue orecchie - quando dai ad essa la tua piena attenzione.
Per la mente che vede con chiarezza non c'è necessità di scelta, c'è azione.
Per intendere la Verità bisogna avere una mente molto precisa e chiara; non una mente astuta, bensì capace di vedere senza distorsioni, una mente innocente e aperta.
Non è segno di salute mentale essere ben adattati ad una società profondamente malata.
Il coraggio è resistenza alla paura e dominio della paura, ma non assenza di paura.
La paura creò gli dei, l'audacia ha creato i re.
La paura e l'incertezza che tengono in scacco un uomo, possono essere concepite in ogni luogo della terra.
Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.
La paura ci salva la vita.
Quando hai paura di qualcosa, cerca di prenderne le misure e ti accorgerai che è poca cosa.
Ricordati di spogliare gli avvenimenti dal tumulto che li accompagna e di considerarli nella loro essenza: capirai che in essi non c'è niente di terribile se non la nostra paura.
Tutto ciò che vuoi è dall'altra parte della paura.
L'essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia.
Il pauroso vede pericoli anche dove non ce ne sono.