Poeta si diventa, ma vedova di guerra si nasce.
La tentazione del potere è la più diabolica che possa essere tesa all'uomo, se Satana osò proporla perfino a Cristo. Con Lui non ci riuscì, ma riesce con i suoi vicari.
Per condannare gli innocenti, quelli che hanno il potere trovano sempre qualche legge. Sono essi che le fanno, le leggi.
Non si può decentemente predicare il cristianesimo agli altri, se non si vive da cristiani.
L'uomo che pensa con la propria testa e conserva il suo cuore incorrotto, è libero.
Nei giorni di miseria, anche il brodo d'un osso può nutrire.
La nozione che il disarmo possa porre termine alla guerra è contraddetta da ciò che si può osservare in una qualsiasi baruffa fra cani.
Le guerre cominciano perché i diplomatici raccontano bugie ai giornalisti e poi credono a quello che leggono.
Dobbiamo stare attenti a non attribuire a questo trasferimento gli attributi di una vittoria. Le guerre non si vincono con le evacuazioni.
Le armi non si devono mai impugnare per vani disegni di grandezza né per l'avidità di conquiste.
Come si può sperare di sconfiggere le guerre se nel mondo continueranno a vincere uomini che hanno ancora paura?
L'umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all'umanità.
Vi sono due cose che un popolo democratico farà sempre con grande fatica: cominciare una guerra e finirla.
In guerra gli eventi importanti sono il risultato di cause banali.
La guerra è un gioco che si gioca sorridendo. Se non sai sorridere, sogghigna. Se non sai sogghignare levati di mezzo, finché puoi.
La guerra in un primo momento è la speranza che a uno possa andar meglio, poi l'attesa che all'altro vada peggio, quindi la soddisfazione perché l'altro non sta per niente meglio e infine la sorpresa perché a tutti e due va peggio.