La Rete è politica allo stato puro.
Se introduciamo la democrazia diretta non abbiamo più bisogno di partiti: su base egualitaria decidi qualunque cosa, sia a livello locale sia a livello nazionale.
I referendum via Rete senza quorum e propositivi diventeranno la normalità.
Ho scritto molti articoli e alcuni libri sulla Rete. Nel 2004 Beppe Grillo ne lesse uno: "Il Web è morto, viva il Web", rintracciò il mio cellulare e mi chiamò. Lo incontrai alla fine di un suo spettacolo a Livorno e condividemmo gran parte delle idee.
Le prossime elezioni americane si vinceranno o si perderanno in Rete, la presenza e l'interesse che i candidati hanno sui social media è massima, in particolare sui principali tre social media che sono You Tube, Facebook e Twitter.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
In tutto l'Occidente è in corso un processo per cui i veri centri di decisione rischiano di trasferirsi fuori dalla politica. Esiste il pericolo che la politica diventi una sovrastruttura che galleggia su altri centri di potere né palesi né responsabili.
Nell'uomo politico si incarna lo stato medio di una società i vizi, le mediocrità, i difetti come se egli ne assorbisse i mali alla maniera dei vecchi stregoni che succiano la ferita purulenta succhiandone anche il maleficio.
La politica dovrebbe essere la professione part-time di ogni cittadino che desidera proteggere i diritti e i privilegi delle persone libere e che vorrebbe preservare ciò che è buono è fecondo del nostro patrimonio nazionale.
Poiché un politico non crede mai in quello che dice, quando viene preso alla lettera rimane sempre molto sorpreso.
Epurandosi un partito si rafforza.
Sarebbe una grande riforma della politica se il senno potesse essere sparso tanto facilmente e rapidamente quanto la follia.
Dire la verità è sempre la politica migliore, a meno che ovviamente tu non sia un ottimo bugiardo.
Cercate anche di darvi una fede politica, respingete però quelle idee politiche che non presuppongono il concetto di libertà, altrimenti andreste verso la vostra rovina.
Mi ci sono voluti parecchi giorni, dopo essere tornato a Boston, per rendermi conto che parlando del "Presidente" ci si riferisce al presidente di Harvard e non un funzionario minore di Washington.
Mi piace l'idea che il cinema sia politica ed intrattenimento allo stesso tempo.