Dio, il grande Estraneo.
Si diventa tolleranti soltanto nella misura in cui si perde di vigore, si cade amabilmente nell'infanzia, e si è troppo stanchi per tormentare gli altri con l'amore o con l'odio.
Non sono mai a mio agio nell'immediato, mi seduce solo quello che mi precede, quello che mi allontana da qui, gli istanti innumerabili in cui non fui: il non-nato.
Il tormento, per alcuni, è una necessità, un bisogno, un appetito, un compiacimento.
Lei, chi è?
Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che cercano il senso della vita senza trovarlo e quelli che l'hanno trovato senza cercarlo.
Vivere senza Dio è un rompicapo e un tormento. L'uomo non può vivere senza inginocchiarsi davanti a qualcosa. Se l'uomo rifiuta Dio, si inginocchia davanti ad un idolo.
Dio è il dolore della paura della morte.
Se Dio esiste ed è accessibile a noi, la sua mente e le nostre possono a loro volta differire l'una dalle altre in complessità e non in qualità.
Dio ha creato il mondo. Prima o poi ci riproverà.
Il cuore, non la ragione, sente Dio; ecco ciò che è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione.
Gli esseri sono incompleti l'uno rispetto all'altro, l'animale rispetto all'uomo, quest'ultimo rispetto a Dio, che non è incompleto che per il fatto di essere immaginario.
La discrezione di Dio che non sfolgora maestoso sembra un omaggio alla libertà dell'uomo, la salvaguardia suprema della facoltà che gli è data di scegliersi il suo destino. Un Dio nascosto è il solo che possa instaurare con gli uomini un rapporto di libertà e non di necessità.
Dio è presente nel cuore di tutti, se non come presenza, almeno come nostalgia.
Dio non è altro che la figurazione di quell'Ideale di amore, di giustizia, di pace che è in cima di tutte le umane aspirazioni. Far dipendere la morale da Dio è come farla dipendere da sé stessa.
Nel totale compimento della volontà di Dio tutta la responsabilità cade su di Lui.