La nostra pazienza otterrà più della nostra forza.
Tutto il governo - anzi ogni beneficio e gioia umani, ogni virtù e ogni azione prudente - sono fondati sul compromesso e lo scambio.
Le concessioni dei deboli sono le concessioni della paura.
Meglio essere disprezzati per un'apprensione troppo ansiosa, che rovinati da una sicurezza troppo confidente.
Niente è più fatale alla religione che l'indifferenza, che alla fine, è una mezza infedeltà.
Non si può mai pianificare il futuro pensando al passato.
Un governo grande abbastanza per darti tutto ciò che desideri, è forte abbastanza per portarselo via tutto.
Ogni azione è forte oppure debole e quando ogni azione è forte noi abbiamo successo.
Chi non è attraente a vent'anni, forte a trenta, ricco a quaranta, saggio a cinquanta, non sarà mai attraente, forte, ricco o saggio.
Basarsi sulla debolezza è forza.
Una scarsa identità innesca timori e regressioni, sospinge verso campanilismi, regionalismi, odi razziali: non è l'identità forte a generare dissesti ma quella debole a sospingere verso qualsiasi forma di identità, generalmente regressiva.
La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla.
Rinunciando a esercitarlo perdiamo talvolta il diritto a lamentarci; ma più spesso ne triplichiamo la forza.
Ho sempre cercato fuori di me forza e fiducia, ma esse vengono dall'interno. Sono lì sempre.
O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza.
Tutto ciò che è limitato, definito, ci spinge a sostenere la prova e diventa la misura della nostra forza.