L'universo è una causa, non un effetto.
La tolleranza è la virtù del debole.
La felicità non consiste nel godimento, bensì nel desiderio, anzi nell'infrangere i freni opposti al desiderio.
Una virtù non è altro che un vizio che s'innalza invece di abbassarsi; e una qualità è un difetto che ha saputo rendersi utile.
La devozione è una vera malattia dell'anima; si ha un bel fare, è impossibile correggerla. Più facilmente s'impregna nell'anima degl'infelici, perché li consola, offre chimere per consolarli dei loro mali, per cui è più difficile estirparla in costoro che negli altri.
La natura non ha alcun bisogno di un padrone che la diriga; da sola mantiene il suo perenne movimento e la sua attività. E se questo padrone esistesse veramente, cosa meriterebbe, oltre a disprezzo e a oltraggio, per aver creato un universo colmo di tante imperfezioni?
Si dice che quando una persona guarda le stelle è come se volesse ritrovare la propria dimensione dispersa nell'universo.
La cosa più incomprensibile dell'Universo è che esso sia comprensibile.
Nell'universo cristallino della matematica vengono tese alla ragione le stesse trappole che nel mondo reale.
Soltanto nella nostra attività troviamo la salutare illusione di un'esistenza indipendente dall'universo intero, del quale tuttavia costituiamo soltanto una parte trascurabile.
L'infinito non esiste. L'universo è finito sebbene illimitato. Non c'è posto per Dio.
Quanto piccolo l'uomo dinanzi l'universo, quanto grande lui che l'universo comprende!
L'universo è asimmetrico e sono persuaso che la vita, così come noi la conosciamo, è il risultato diretto dell'asimmetria dell'universo, oppure una sua diretta conseguenza.
La carriera dell'uomo nell'universo ci impone di chiederci se per caso egli non benefici di qualche raccomandazione.
Tutto l'universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni.
Io ti consegno il mio universo.