In ciascuno di noi vi è una fonte segreta di male: l'istinto.— Carlo Maria Franzero
In ciascuno di noi vi è una fonte segreta di male: l'istinto.
La vita è l'insieme di infinite somme psicologiche che valgono diversamente da persona a persona, da momento a momento a seconda delle sensazioni che rappresentano.
Se una infermità vi è nella mia mente essa non è abulia né impulsività, ma è l'eccesso di volontà.
Se gli uomini potessero operare impunemente, non esiterebbero a compiere il male. Né dopo si sentirebbero peggiori.
Credo fermamente che la parola sia non soltanto il mezzo di espressione, ma una parte del pensiero stesso. La parola è il più puro mezzo dell'arte.
Che è mai la modestia? Un sentimento convenzionale, l'ipocrisia applicata all'auto-giudizio.
Ogni potenza aumenta l'azione delle sue forze via via che ne accentra la direzione: è questa una legge generale della natura che si impone all'osservatore e che un istinto più sicuro ancora ha fatto conoscere anche ai despoti più mediocri.
I nostri istinti sono come i topi che mangiano voraci i loro veleni sempre inseguendo il male che li asseta e, se bevono, muoiono.
Quale istinto ci dice che un orologio è fermo, anche se segna l'ora giusta?
Nell'assenza di certezza, fidatevi del vostro istinto.
L'istinto rende la donna somigliante alle bestie, sempre dipendente da influenze estrinseche, sicura di sé e gaia. In essa s'agita la singolare forza dell'istinto, che la rende veramente mirabile e attraente.
Negare i nostri impulsi significa negare la sola cosa che ci rende umani.
Un aspetto delle decisioni è che non sempre esse si basano su procedure logico-razionali, ma fanno capo all'istinto.
Un impeto irresistibile mi dona la forza e mi impone di osare il sempre più alto e il sempre più duro, di mettere in luce l'estremo che c'è in me.
Il buonsenso è istinto, e tanto buonsenso è genio.
L'istinto ci conduce lontano, la ragione al sicuro, ma è il cuore che ci porta esattamente dove dovremmo essere.