Matrimonio: guerra e necessità; celibato: pace e prosperità.
Una grande quantità di cattivi scrittori vive unicamente della stoltezza del pubblico, che non vuol leggere se non ciò che è stato stampato il giorno stesso: sono i giornalisti.
Se la qualità della società si potesse sostituire con la quantità, metterebbe conto vivere nel gran mondo: purtroppo invece cento imbecilli messi in un mucchio non danno ancora un uomo intelligente.
Spesso noi cerchiamo di rischiarare le tinte fosche del presente, speculando su possibilità favorevoli, e inventiamo speranze chimeriche di ogni genere, ciascuna delle quali è gravida di una delusione, che non tarda a presentarsi quando tale speranza naufragherà contro la dura realtà.
Se l'uomo fosse destinato a pensare, non avrebbe gli orecchi.
Con l'eliminazione del diritto del più forte si è introdotto il diritto del più furbo.
La causa principale del divorzio resta il matrimonio.
Il matrimonio è come una trappola di topi; quelli che son dentro vorrebbero uscire, e gli altri ci girano intorno per entrarvi.
Il matrimonio è come la morte: pochi ci arrivano preparati.
Non è vero che i mariti, appena vedono una bella donna, dimenticano di essere sposati. Al contrario: proprio in quei momenti se lo ricordano dolorosamente.
Il matrimonio semplifica la vita, ma complica la giornata.
Ci sono coppie di sposi che si voltano le spalle mentre dormono per non rubarsi a vicenda i sogni ideali.
S'io prendessi moglie? - Oh suicidio!
La catena del matrimonio è così pesante che a volte bisogna essere in tre per portarla.
I buoni matrimoni sono come la crema; basta un nonnulla a farli andare a male.
La bigamia è avere una moglie di troppo. La monogamia lo stesso.