14 frasi, citazioni, aforismi
Le passioni umane si fermano solo dinanzi a una potenza morale che rispettino. Se manca una qualsiasi autorità di questo tipo, la legge del più forte regna e, latente o acuto, lo stato di guerra è necessariamente cronico.
Se esiste una verità che la storia ha reso indubbia, questa è proprio l'estensione sempre minore della porzione di vita sociale che la religione ricopre.
In origine tutto ciò che era sociale era religioso; i due termini erano sinonimi. In seguito le funzioni politiche, economiche, scientifiche si sono rese indipendenti dalla religione, assumendo un carattere temporale sempre più accentuato.
Il suicidio è inversamente proporzionale al grado di integrazione dei gruppi sociali di cui l'individuo fa parte.
Non è affatto per caso che gli uomini che avrebbero delle ragioni per suicidarsi si incontrano in più grande numero nelle professioni liberali, industriali e commercianti, e nei grandi gruppi urbani più che negli altri.
Può essere che, tra tutti gli uomini che avrebbero delle ragioni per suicidarsi, si uccidano quelli che sono irritabili, suscettibili, poco capaci di padroneggiarsi.
La religione non è soltanto un sistema di idee, è innanzitutto un sistema di forze.
Mentre le funzioni economiche un tempo rappresentavano solo una parte secondaria, esse ora stanno al primo posto. Di fronte a loro vediamo arretrare sempre più le funzioni militari, amministrative, religiose.
Non ci sottomettiamo alla legge perché l'abbiamo fatta, perché è stata voluta da tanti voti, ma perché è buona, cioè conforme alla natura dei fatti, perché è tutto ciò che deve essere, perché abbiamo fiducia in essa.
Ci sono due tipi di cause extrasociali cui si può attribuire a priori un'influenza sul tasso dei suicidi: sono le disposizioni organico-psichiche e la natura dell'ambiente fisico.
Si chiama suicidio ogni morte che risulti mediatamente o immediatamente da un atto positivo o negativo compiuto dalla vittima stessa.
Quello che è comune a tutte le forme possibili di questa suprema rinuncia è che l'atto che la consacra viene compiuto con cognizione di causa; la vittima, al momento di agire, sa ciò che deriverà dalla sua condotta, qualunque sia la ragione che l'ha indotta ad agire cosi.
Il suicidio varia in ragione inversa al grado di integrazione dei gruppi sociali di cui fa parte l'individuo.
Si chiama suicidio ogni caso di morte che risulti direttamente o indirettamente da un atto positivo o negativo compiuto dalla stessa vittima pienamente consapevole di produrre questo risultato. Il tentativo di suicidio è l'atto così definito ma arrestato prima che ne risulti la morte.