Più so, più so di non sapere.
Ad una persona buona non può capitare nulla di male: né in vita né in morte, le cose che lo riguardano non vengono trascurate dal Dio.
E credere di sapere quello che non si sa non è veramente la più vergognosa forma di ignoranza?
Noi uomini viviamo come in una specie di prigione, e non possiamo liberarcene da noi medesimi, e tanto meno svignarcela.
Le parole false non solo sono cattive per conto loro, ma infettano anche l'anima con il male.
Hai torto se stimi che un uomo di qualche valore debba tenere in conto la vita e la morte. Egli nelle sue azioni deve unicamente considerare se ciò che fa sia giusto o ingiusto e se si comporta da uomo onesto o da malvagio.
Nessuno è così stupido da credersi tale.
La stupidità consiste nel voler giungere a conclusioni. Noi siamo un filo e vogliamo conoscere l'intero tessuto.
Sì, sì, la terra, il cielo, gli astri, l'infinito! Ci si sente schiacciare. Ma c'è un infinito ancora più stupefacente: quello della stupidità umana.
Non bastano le disgrazie a fare di un fesso una persona intelligente.
L'odio per la stupidità non è sufficiente per fare una filosofia.
Se nei singoli la demenza è rara, è una regola dei gruppi, delle compagnie, dei partiti, delle epoche.
L'università sviluppa tutte le doti dell'uomo, tra le quali la stupidità.
Lo sciocco non perdona e non dimentica. L'ingenuo perdona e dimentica. Il saggio perdona, ma non dimentica.
Non vi è peccato, eccetto la stupidità.
La stupidità si moltiplica a dismisura. Si riproduce facilmente e si autofinanzia.