Non ci si prepara alla morte, ci si separa della vita.
Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare un lebbroso sulla bocca, ma fare la volontà di Dio, con prontezza, si tratti di restare al nostro posto, o di salire più alto.
Non ci si prepara alla morte. Ci si distacca dalla vita.
Se l'ordine è il piacere della ragione, il disordine è la delizia dell'immaginazione.
Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per esser data?
Il peggio non è sempre sicuro.
La morte è più potente dell'amore. È una sfida gettata all'esistenza.
La morte è l'ammirevole liquidazione della vita.
La morte, inevitabile termine a chi venne in vita, mai fu inutile a chi mal vive, e mai dannosa a chi visse bene.
La morte è una faccenda molto triste, molto noiosa, e il mio personale consiglio per voi è di non averci niente a che fare.
La morte non è altro che il sonno del bambino che si addormenta sul cuore della mamma. Finalmente la notte dell'esilio sarà tramontata per sempre, ed entreremo nel possesso dell'eredità dei Santi nella luce.
Io, è da quando amo, che ho paura della morte.
Nessuno è così favorito da non avere accanto a se, al momento della morte, qualcuno che gioisca del triste evento.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi- questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio.
La morte è per tutti, la vita per pochi.
Pare impossibile; ma c'è al mondo certa gente che riesce a morire, sebbene non sia mai stata viva.