Nella Vita e nella Storia vi sono casi in cui non è lecito aver paura.
Il grande malanno del nostro tempo si chiama ideologia e i portatori del suo contagio sono gli intellettuali stupidi.
Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione.
La libertà non ha patria.
Chi si rassegna non vive: sopravvive.
Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare.
Ho sempre basato le mie scelte sulla paura, o meglio sul rifiuto della paura.
Il cavaliere non pretenderà di vincere la paura del suo cavallo, se non sia certo di aver vinto, anzitutto, la propria!
Fu soltanto la paura che al principio del mondo creò gli dei.
Osserva la paura e la paura va via.
Senza immaginazione, la paura non esiste.
La paura c'è e satura quotidianamente l'esistenza umana, mentre la deregulation planetaria penetra fin nelle sue fondamenta e i baluardi difensivi della società civile cadono in pezzi.
Le paure sono più sonore di qualunque altro pensiero.
Io non so se il tempo presente ci ha donato grandi benefici, di sicuro ha inventato un sacco di paure.
Forse l'errore stava tutto lì. Era l'errore che tutti gli uomini fanno da sempre. Cercare di mostrarsi forti e sprezzanti e vincitori quando forse basta avere il coraggio di chinare la testa e dire: ho paura.
Tutto ciò che vuoi è dall'altra parte della paura.