È grande chi sa essere povero nella ricchezza.
È già molto non essere corrotti dal contatto con la ricchezza; è grande chi ci vive in mezzo da povero.
L'unico bene è l'onestà, gli altri sono beni falsi e fittizi.
Indica ma non vendica i nostri affanni il pianto.
L'amore non può coesistere col timore.
Tutto ciò che oltrepassa la misura è in equilibrio instabile.
Una persona intelligente deve dedicarsi ad acquisire quel che è strettamente necessario, per non dipendere da nessuno; ma se, raggiunta questa sicurezza, perde tempo per aumentare la sua ricchezza, è un poveraccio.
Le soddisfazioni della ricchezza non risiedono nel semplice possesso o nelle spese folli, ma nell'usarla in modo saggio.
La spesa pubblica in deficit è semplicemente uno schema per la confisca della ricchezza. L'oro impedisce la strada a questo insidioso processo.
La globalizzazione è una grande opportunità di ripartizione della ricchezza.
Se i ricchi non sono felici, vuol dire che nessuno può essere felice.
La ricchezza e l'apparato che ne consegue trasformano la vita in una rappresentazione in cui, col tempo, anche l'uomo più onesto deve, suo malgrado, diventare un commediante.
Il sapiente non accetterà entro la soglia di casa sua nessun denaro di provenienza sospetta: non rifiuterà, però, né respingerà le grandi ricchezze dono della fortuna e frutto della virtù.
La pallida morte batte ugualmente al tugurio del povero come al castello dei re.
Sono assolutamente convinto che nessuna ricchezza al mondo possa far avanzare l'umanità, neppure se è nelle mani dei più fedeli lavoratori per questa causa.
Uno squilibrio fra il ricco ed il povero è il più vecchio e mortale alimento per tutte le repubbliche.