La realtà dipende dall'immaginazione.
Quando si è innamorati, basta un niente per essere ridotti alla disperazione o per toccare il cielo con un dito.
La nostra intelligenza spesso commette l'errore di supporre negli altri la nostra stessa disinvoltura.
Il tiro peggiore che la fortuna possa giocare ad un uomo di spirito è metterlo alle dipendenze di uno sciocco.
Lo stupido è uno sciocco che non parla, e in questo è più sopportabile dello sciocco che parla.
Non c'è donna ideale, che abbia un cuore puro, che un uomo non sia sicuro di conquistare a forza di renderla riconoscente.
Molte immaginazioni, che primamente nacquero d'errore, divennero poi simboli di verità.
Senza immaginazione non c'è salvezza.
Spesso l'immaginazione è la madre della verità.
C'è qualcosa di più importante della logica: l'immaginazione.
Solo l'immaginazione dell'uomo fa sì che la verità trovi un'effettiva e inalienabile esistenza. L'immaginazione, e non l'invenzione, è la suprema padrona dell'arte come della vita.
Immaginazione. È la parte dominante dell'uomo, maestra di errori e di falsità, tanto più infida in quanto non sempre lo è, perché se fosse una regola infallibile della menzogna, lo sarebbe anche della verità.
L'immaginazione al potere. Ma quale immaginazione accetterà di restarvi?
Noi siamo portati, tutti noi, a chiamar fede ciò che forse non è altro se non immaginazione carnale e carnale raziocinio.
Nulla si sa, tutto si immagina.
La mia immaginazione mi rende umana e folle. Mi rivela tutto il mondo e allo stesso tempo mi allontana.