Se non fosse la morte, quasi non sarebbe poesia nella vita.
La vera modestia nulla ha da spartire con l'umiltà e la pusillanimità.
Per imparare certe cose bisogna saperne disimparare certe altre.
Per uno che poté dire in faccia al sole: "Tutto è perduto, fuorché l'onore!" quanti che nell'ombra potrebbero dire: "Fuorché l'onore, nulla è perduto!".
Il sapere e la ragione parlano, l'ignoranza e il torto urlano.
La peggior povertà non è di chi non abbia abbastanza, ma di chi sempre desideri più che non ha.
I morti non soffrono di essere morti e i vivi non soffrono se non perché vivono.
Cristo in vicinanza della morte trema, piange, si abbandona alla disperazione. Socrate conversa serenamente con i suoi discepoli sull'immortalità.
La morte non deve essere temuta da coloro che vivono con saggezza.
Per la morte non c'è spazio, ma le vite volano e si aggiungono alle stelle nell'alto cielo.
Voglio un prete, un rabbino, e un pastore protestante. Voglio scommettere in ogni settore.
Siamo qui per aiutare i pazienti a vivere la più alta qualità di vita e, quando non è più possibile, per facilitare la più grande qualità di morte.
La paura della morte abita nella maggior parte di noi, a un livello più o meno alto, perché non è forse la morte considerata il grande «ignoto»?
Soltanto l'assoluto e l'universale può morire; noi moriamo in quanto siamo il morire dell'assoluto.
Essere morti significa svegliarsi dalla parte sbagliata dei propri sogni.
Morire è una delle poche cose che si possono fare facilmente stando sdraiati.