Sposarsi significa fare il possibile per venirsi a nausea reciprocamente.
Il grado di socievolezza di ciascuno sta in rapporto inverso al suo valore intellettuale.
Il destino assomiglia al vento, poiché ci spinge rapidamente in avanti, oppure ci rigetta all'indietro; contro di ciò poco possono fare le nostre fatiche e i nostri sforzi.
Chi vuole che il suo giudizio sia creduto lo pronunci freddamente e senza passione.
Gli uomini nei loro reciproci rapporti fanno sempre come la luna e i gobbi, non ci mostrano cioè che un solo lato.
Ogni separazione ci fa pregustare la morte. Ogni riunione ci fa pregustare la risurrezione.
È il crescere del senso morale nelle donne che fa del matrimonio un'istituzione così unilateralmente senza speranza.
Lei lo sposò per averlo sempre con sé. Lui la sposo per dimenticarla.
C'è almeno un matrimonio che rende un uomo felice: quello di sua figlia.
Sa qual è il vero fascino del matrimonio? È che rende l'inganno una necessità per le due parti.
Il matrimonio è il trionfo dell'immaginazione sull'intelligenza. Le seconde nozze sono il trionfo della speranza sull'esperienza.
Il matrimonio spesso può essere un lago tempestoso, ma il celibato è quasi sempre uno stagno fangoso.
Un matrimonio felice può esistere solo fra un marito sordo e una moglie cieca.
Non dico che una donna non possa avere un capriccio per suo marito, perché, in fondo, anche lui è un uomo.
Un matrimonio senza figli non è che un libro con tutti i fogli in bianco.
Un giovanotto sposato è un uomo rovinato.