L'intelligenza e la bontà preferiscono entrare in scena senza maschera.
Dilettante è chi non è all'altezza delle proprie idee, ma ne va orgoglioso.
Un'ombra di dubbio già rende la fede un assurdo, anzi in qualche modo la annulla, mentre occasionali accessi di fede non recano alcun danno sostanziale al dubbio, al contrario sembrano appunto legittimarlo.
Solo la direzione è reale, la meta è sempre fittizia, anche la meta raggiunta... anzi soprattutto questa.
Quando l'odio diventa vile si mette in maschera, va in società e si fa chiamare giustizia.
Che animale vorace è la vanità! Si nutre sia del successo che dell'insuccesso, della fortuna come della disgrazia, dell'amore come dell'odio, e in caso di necessità riesce a vivere del proprio grasso, diventando anzi ancora più grassa.
La scala, per essere chiari, non permette la misura di un'intelligenza, perchè le qualità intellettuali non sono sovrapponibili, perciò non è possibile misurarla come fosse una superficie lineare.
Tentazione dell'intelligenza: capire presto e accontentarsi.
La intelligenza deve deliberare, il valore eseguire.
Perché l'intelligenza umana ha dei limiti, e la stupidità no?
Per quanto possa ricordare, non vi è una sola parola nei Vangeli in lode dell'intelligenza.
Per il computer è più facile imitare la nostra intelligenza che le nostre particolari forme di stupidità.
In genere è consigliabile palesare la propria intelligenza con quello che si tace piuttosto che con quello che si dice. La prima alternativa è saggezza, la seconda è vanità.
Il cuore ha le sue prigioni che l'intelligenza non apre.
I cattolici e i comunisti sono simili nel considerare che quelli che non hanno le loro convinzioni non possono essere sia onesti sia intelligenti.
Purtroppo gli animali superiori hanno una capacità e una tendenza a combinar disastri direttamente proporzionale alla loro intelligenza.